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Elementi di genetica

416119
Giuseppe Montalenti 50 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Elementi di genetica

plurale di «gene» e quello di «genio». Poiché il plurale di «genio» si pronunzia «genii» e può scriversi «genii» o «geni» ritengo che la confusione sia

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, quello dell’orso bianco rispetto all’orso bruno, quello del cavallo bianco rispetto ai cavalli a mantello colorato. Nei polli vi sono diverse razze

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molti di essi, così nel regno animale come in quello vegetale, è noto che si richiede la presenza di due sostanze: una sostanza fondamentale, cromogeno

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questo genere è quello che si riferisce alla colorazione della pelliccia dei rosicanti, dovuto alle ricerche di L. Cuénot (1902-11) di Castle e Little

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dovrebbe risultare provvisto di un numero di cromosomi doppio di quello dei genitori. Un simile fatto è incompatibile con la legge della costanza del

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Questo processo di gemmazione, in sostanza, poco differisce da quello di scissione, e può ben considerarsi come una variante d’uno stesso modo di

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in altrettanti individui simili a quello.

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In alcune piante la formazione del gametofito femminile procede in modi alquanto diversi da quello schematicamente esposto, che è considerato come il

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due coppie disporsi nella mitosi meiotica in modo che il cromosoma con Vg e quello con E vadano nella stessa cellula figlia, e, di conseguenza vg ed e

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comporta come quello osservato dal Henking, cioè va ad un polo della mitosi, così che si formano due classi di spermî. Questo cromosoma accessorio o

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eterocromosomi: quello in cui il sesso maschile è digametico, e quello in cui lo è il sesso femminile.

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È chiaro che l’effetto del doppio scambio sulla distribuzione dei geni estremi è quello di ristabilire le condizioni primitive: mentre nello scambio

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6 in D. virilis. In altre il numero dei gruppi conosciuti è tuttora inferiore a quello dei cromosomi.

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via genetica è eguale a quello aploide dei cromosomi, quattro in Drosophila simulans, tre in D. millistoni, 5 in D. obscura,

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Il volgo e gli antichi naturalisti ebbero dunque un concetto intuitivo, e, sebbene mal definito, fondamentalmente esatto di quello che oggi chiamiamo

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Un altro più difficile punto da dimostrare è quello che si

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cromosoma d’origine paterna e quello d’origine materna si separano alla meiosi, e vanno in gameti diversi. In generale i due cromosomi omologhi non sono

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riduzionale, e quello della divisione equazionale (da Ludwig. 1938).

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generazione si chiama generazione virginale, o partenogenesi, ed è abbastanza diffuso, sia nel regno animale che in quello vegetale (i botanici

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maschio si scrive al numeratore, quello della femmina al denominatore, oppure scrivendo i due nomi di seguito, separati dal segno di moltiplicazione

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studiato con una certa estensione, sia dal punto di vista citologico, che da quello genetico, e, benché molti punti rimangano ancora oscuri e molte

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quello fra la Rana arvalis e la Rana fusca (Dürken, 1935). Si vede, in questi casi, che i

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quello della indipendenza dei caratteri, e quello, che solo in epoca recente poté essere esattamente interpretato, della eredità atavica.

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eguale a quello paterno e uno eguale a quello materno (nel caso che questi siano omozigoti). La probabilità che, su un numero limitato di discendenti, le

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eterogenea. Il secondo è quello che dà sviluppo anormale (viridis X vulgaris).

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Un altro caso simile è quello illustrato da Toyama e poi da Tanaka nel baco da seta (Fig. 78). Vi sono razze che differiscono per la pigmentazione

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da quello di un uovo di topo, probabilmente, altrettanto quanto ne differiscono i nuclei,

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ricordare che il carattere che si prende come indice dell’azione del gene, non è che uno dei suoi effetti, quello che è più facilmente osservabile. In

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costanza del rapporto nucleo plasmatico. Secondo questa legge, in ogni specie il rapporto fra il volume del plasma e quello del nucleo è, entro certi

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Aristotele così definisce i sessi: « maschio diciamo l’animale che genera in un altro essere, femmina quello che genera in sé stesso » (De Gen. An

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considerazione i fenomeni (alcuni dei quali già noti da tempo) della intersessualità. Li esamineremo nel prossimo capitolo e in quello riferiremo le

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in luoghi ben diversi da quello definitivo, e solo successivamente migrano negli organi della generazione, le «gonadi». È perciò molto verisimile

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non è applicabile né al caso della Lymantria, né a quello della Bonellia (V. oltre).

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i propri effetti. Quando invece la differenza M — F non sia sufficiente, la serie delle reazioni del sesso opposto a quello primitivo, genetico

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rapporto X : A come quello che decide il sesso.

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Un fenomeno che ha molto interessato i biologi è quello presentato dalla Bonellia, verme Gefireo (Echiuroide), caratteristico per il notevolissimo

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% di femmine, mentre la temperatura elevata (32°) inibisce lo sviluppo degli ovari e favorisce quello dei testicoli (Witschi). La disidratazione dei

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sia quello che decide del sesso del nascituro, prima che intervenga il giuoco cromosomico.

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chiamati rispettivamente ectoderma quello esterno e entoderma quello interno. Fra i due, nella grande maggioranza degli animali, ne è interposto un

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che di solito si prende come indice della presenza di un dato gene, è soltanto quello più facilmente riconoscibile. Si è riusciti, qualche volta, a

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Un altro importante problema si pone, infine, ed è in sostanza quello da cui ha preso origine prima tutto lo studio dell’eredità: il problema

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pubblicazioni su quest’argomento, che sarebbe superfluo voler qui riprendere in esame la questione da un punto di vista che non sia quello strettamente

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È questione opinabile se, una volta risolto il problema dell’origine della specie («microevoluzione») possa considerarsi risolto anche quello dei

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verso nuovi problemi. Strettamente collegati a questi argomenti sono i problemi dell’Eugenica. Con questo nome, o con quello di Eugenetica, si è

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vertebre, o quello dei petali dei fiori, o dei fiori marginali delle infiorescenze delle composite (margherite). Altre non si lasciano così facilmente

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Arcangeli, A. - L’ermafroditismo negli Isopodi terrestri. Ipotesi sopra la natura e l’origine dello stesso e considerazioni su quello di altri

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opposto. Quello che noi chiamiamo con termine comprensivo l’ambiente in cui si sviluppa e vive un organismo è quindi l’insieme

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Un altro caso di pseudoeredità è quello della trasmissione di malattie provocate da microrganismi. Può avvenire attraverso lesioni placentari, così

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Un caso che sembra si accordi con queste premesse è quello di una particolare forma di epilessia, l’epilessia mioclonica.

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del mendelismo classico, riportiamo quello dell’eredità del colore degli occhi, come risulta dalla tabella compilata dai Davenport sui dati di

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